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Fotografo quello che trovo, nessun luogo ricostruito, niente di inscenato, solamente rintracciato, riinnamorato. Non intervengo, attendo.

Come ci fosse un disegno, una traccia nel come si è disposto ciò che trovo di fronte.

Agisco nell'osservare il progetto nel suo divenire, sostenendo il cambiamento

per quello che sarà o non sarà. Comunque sarà.

Desidero non trafiggere gli occhi ma che si dilati la visione attraverso un tempo distante, contemplativo.

Uso solo luci da ambienti naturali, senza flash, perchè i miei occhi sono diversi tra loro e non reggono l'artificio.

Il sinistro porta colori rossastri e gialli più intensi.

Il destro colori più freddi, tenui, di azzurri e verdi marini.


Cerco la dissoluzione del fotografato per di/svelarlo a nuova vita e affascinato dal futuro, cerco di seguirne le tracce tra una visionarità misterica e un respiro profondo.





Fotografo da quando sono adolescente, ma dopo oltre 15 anni da stampatore, con conseguente “overdose” d’immagini, solo nel 2008 anni ho ripreso in mano una macchina e ho iniziato a prendermi cura delle mie opere.

Mi interesso di arte contemporanea attraverso scritti poetici, azioni e curatela di esposizioni.

Ho collaborato con il Circolo Fotografico MicroMosso per i “Quaderni” e altre rubriche.

Pratico teatro e percorsi sulla vocalità da oltre 20 anni ne “Le Belle Bandiere” di Elena Bucci e Marco Sgrosso e sono Teatroterapeuta per la regione Emilia-Romagna.

Frequento attualmente il corso di Ceramica e Ceramica Raku presso la Scuola d’Arte Bartolomeo Ramenghi di Bagnacavallo (RA) con la Prof. Fosca Boggi di Faenza, per integrare la materia col virtuale.

Professionista da 1994, pratico e insegno Shiatsu e Watsu in Italia, Svizzera e India.



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